A Stradda di Gumbi
Apricale
Arriviamo ad Apricale passando da Dolceacqua prima e Isolabona poi, scoprendo
solo più tardi che il percorso fatto in auto non era certo il più corto! Parcheggiamo
lungo la Provinciale 62, ai piedi del borgo arroccato.
L’itinerario che ci porta alla scoperta delle vie del centro è altamente sconsigliato
alla percorrenza con il passeggino! Ci incamminiamo quindi per le antiche
mulattiere con l'ausilio dello zaino per trasportare la piccola Carolina. Iniziamo il
tour partendo da Via Roma, tenendo la destra, e percorrendo stretti caruggi dove
fanno capolino moltissimi felini curiosi. Oltre ai gatti che si avvicinano in cerca di
coccole, notiamo che molti pannelli decorativi, cassette della posta e murales,
ritraggono i tanto amati felini in ogni posa possibile e immaginaria.
Proseguiamo diritti attraversando volte e archi in pietra e raggiungiamo
velocemente la piazza principale dove sorgono, in senso orario, la chiesa
parrocchiale, il Castello della Lucertola, l’oratorio di San Bartolomeo ed il palazzo
comunale.
La piazza è molto suggestiva, edificata su più livelli, tre per la precisione.
Nel piazzale più alto sorge la chiesa intitolata a Maria Purificatrice e il Castello
della Lucertola eretto sulla rocca Apricus da cui prende il nome il borgo. Chicca da
non perdere, il giardino pensile al suo interno.
Procediamo in discesa tra le vie del paese fino a raggiungere la "Casa (o Torre) del
Boia". Ancora oggi possiamo osservare un poggiatesta in tufo, posizionato al lato
est dello stabile. La storia narra che i condannati, dopo essere stati impiccati,
subivano il taglio della testa che veniva deposta sul tufo per i giorni seguenti come
monito per chi transitava nella strada. Ritorniamo ora sulla provinciale passando
da una scalinata posta in Via Piave e iniziamo così la parte di interesse
naturalistico della giornata!
Il sentiero è semplice e ben segnalato percui non fatevi ingannare dal breve tratto
ripido iniziale. Percorriamo la sterrata che scende verso il rio Merdanzo. No, non è
un errore di battitura e si, Carolina ce l 'ha ripetuto (storpiato) allo sfinimento
ridendo come una pazza. Il sentiero è delimitato dai caratteristici muretti a secco
che reggono i terrazzamenti coltivati a olivi. Questo percorso è descritto come
"sentiero degli antichi frantoi" che in antichità collegava appunto numerosi "gumbi
liguri" collocati lungo il torrente. In prossimità di un ponte in pietra molto ben
conservato, iniziamo la risalita sull’altro versante. L’ambiente si trasforma da
terrazze assolate a bosco ombroso. La mulattiera risale il pendio con ampi e
comodi tornanti e dopo il boschetto prosegue abbastanza ripida lungo le vigne per
poi rientrare nel bosco di lecci. Ancora 15 minuti di cammino e incontriamo un
piccolo spiazzo dove possiamo goderci un magnifico panorama su Apricale. Da qui,
in breve, giungiamo su asfalto alle porte di Perinaldo; altro borgo arroccato ma di
dimensioni inferiori. A questo punto torniamo al punto di partenza ripercorrendo
il sentiero a ritroso.
Percorso in numeri
h 2:45
Percorrenza
7,00 Km
Durata Percorso
400 mt
Dislivello