h 2:45
Tempo di Percorrenza
10,00 Km
Lunghezza Percorso
30 mt
Dislivello
L'itinerario che abbiamo scelto si sviluppa lungo la spettacolare costiera che da Varazze raggiunge il centro abitato di Cogoleto e, volendo, può continuare sino a raggiungere il primo comune della provincia di Genova, ovvero Arenzano. Vi parliamo quindi di un tratto lungo complessivamente 10 km, sostanzialmente privo di pendenze e sviluppato tutto su asfalto, in quanto ricalca per buona parte il tracciato della vecchia sede ferroviaria dismessa alla fine degli anni '60.
Parcheggiamo quindi in prossimità della partenza, vicino ad un noleggio bici, visto che il percorso oltre che pedonale è anche ciclabile!(raro dalle nostri parti)
Ci troviamo appena fuori dal centro abitato di Varazze e imbocchiamo subito il Lungomare Europa, il cui inizio coincide con quello del nostro itinerario.
La giornata è soleggiata e ci garantisce per tutto il tempo una vista meravigliosa sul mare. Camminiamo per qualche minuto e ci imbattiamo quasi subito nel bianco abbagliante di "Villa Araba", particolare e imponente, soprattutto vista dal mare. Una cosa che ci colpisce è la presenza di alcuni blocchi di cemento a forma piramidale sparsi per il litorale; si tratta di blocchi "antisbarco" utilizzati durante la seconda guerra mondiale dai tedeschi per non far sbarcare gli alleati sulla costa. Davanti alla Villa troviamo anche un isolotto dove negli anni della guerra sorgeva un bunker nel quale venivano nascosti i cannoni.
La zona che andremo a percorrere per alcune centinaia di metri si chiama "degli scogli bianchi" e non è difficile capire il perché.
Superiamo un paio di gallerie della ex ferrovia e notiamo subito un cambio sostanziale nella colorazione degli scogli assumendo toni scuri e tendenti al verde chiaro, sono noti con il nome di "metagabbri". Constatiamo che, muri di contenimento, massicciate e gallerie, d'ora in avanti, avranno lo stesso colore essendo costruiti o scavati nella medesima roccia. Lungo tutto il tratto di costa, Carolina gioca a riconoscere le piante, con grande sorpresa, ne trova sempre di nuove! A dire il vero chiama rosmarino ogni cosa che vede, ma soprassediamo!
Proseguendo in direzione di Cogoleto superiamo un lungo tunnel rettilineo, di circa 300 metri, che passa sotto il Castello d'Invrea.
All'uscita si incontrano i resti di un campeggio che sorgeva sulle rive del torrente Portigliolo, spazzato via alcuni anni fa da un evento alluvionale.
La scogliera rocciosa ora cambia aspetto assumendo una colorazione molto più scura rispetto a prima e dovuta alla presenza di quantità notevoli di minerali ferrosi, la "serpentinite".
Una triste caratteristica della zona sconosciuta ai più è la presenza di un cimitero di auto sui fondali a pochi metri dalla costa. Vi si troverebbero un centinaio di macchine risalenti agli anni 70. L'origine del cimitero è dovuta ad un evento alluvionale di notevole interesse per il quale i veicoli vennero spinti dalla forza delle correnti lungo la costa. Voci di popolo sostengono che le auto rovinate e irrecuperabili venissero gettate in mare per non incorrere nelle spese di rottamazione.
Oggi questa "barriera" è stata colonizzata dalla fauna marina e rappresenta una sorta di habitat dai fragili equilibri.
Raggiunta Cogoleto effettuiamo un inversione ad U e sfidando Carolina a chi corre più veloce, torniamo indietro.
The route we have chosen develops along the spectacular coastline that from Varazze reaches the town of Cogoleto and, if desired, can continue until it reaches the first municipality of the province of Genoa, namely Arenzano. We are therefore talking to you about a stretch that is 10 km long in total, essentially devoid of slopes and developed entirely on asphalt, as it follows for the most part the route of the old railroad track that was decommissioned in the late 1960s.
We therefore park near the start, near a bike rental, since the route is not only pedestrian but also bikeable!(rare in our parts)
We are just outside the town of Varazze and immediately take the Lungomare Europa, whose beginning coincides with that of our itinerary.
The day is sunny and guarantees us a wonderful view of the sea all the time. We walk for a few minutes and almost immediately come across the dazzling white of "Villa Araba," peculiar and imposing, especially seen from the sea. One thing that strikes us is the presence of some pyramid-shaped concrete blocks scattered around the shoreline; these are "anti-landing" blocks used during World War II by the Germans to keep the Allies from landing on the coast. In front of the Villa we also find a small island where in the war years stood a bunker in which cannons were hidden.
The area we are going to walk for a few hundred meters is called "of the white rocks," and it is not difficult to understand why.
We pass a couple of tunnels of the former railroad and immediately notice a substantial change in the coloring of the rocks taking on dark tones tending to light green, they are known by the name "metagabbri." We note that, retaining walls, embankments and tunnels, from now on, will have the same color being built or excavated in the same rock. All along the stretch of coastline, Carolina plays at recognizing plants, much to her surprise, she always finds new ones! She actually calls everything she sees rosemary, but we overlook it!
Continuing in the direction of Cogoleto we pass a long straight tunnel, about 300 meters long, which passes under the Castello d'Invrea.
At the exit we encounter the remains of a campsite that once stood on the banks of the Portigliolo stream, washed away a few years ago by a flood event.
The rocky cliff now changes its appearance, taking on a much darker coloring than before and due to the presence of significant amounts of iron ore, "serpentinite."
A sad feature of the area unknown to most is the presence of a graveyard of cars on the seabed a few meters from the coast. About 100 cars dating back to the 1970s would be found there. The origin of the cemetery is due to a major flood event whereby the vehicles were pushed by the force of the currents along the coast. Rumor has it that ruined and irretrievable cars were thrown into the sea so as not to incur the expense of scrapping them.
Today this "barrier" has been colonized by marine fauna and represents a kind of habitat with fragile balances.
Reaching Cogoleto we make a U-turn and challenging Carolina to who can run faster, we turn back.