h 2:30
Tempo di Percorrenza
8,50 Km
Lunghezza Percorso
100 mt
Dislivello
Il nostro percorso di oggi si snoda nell'entroterra ingauno, dove sorgono i più
estesi vigneti della provincia di Savona.
Un anello privo di difficoltà alla scoperta di luoghi in cui convivono
armoniosamente vigneti e oliveti autoctoni.
Partiamo da regione San Dalmazzo, nel comune di Arnasco, dove lasciamo l'auto, a
lato della provinciale (vedi mappa).
Prendiamo la sinistra e cominciamo a percorrere lo sterrato delimitato dalla prima
bellissima distesa di vigna, alla nostra sinistra uva da Vermentino e poco più avanti
filari di Pigato.
Dopo circa 500 metri eccoci ad un bivio, andiamo a sinistra, per una piccola
deviazione di carattere storico culturale riguardante il paese di Arnasco, che
raggiungeremo più avanti. Superiamo un piccolo laghetto formatosi da
un'insenatura di un torrente e ci fermiamo ad ammirare gli insetti che lo abitano;
libellule blu e rosse svolazzano sopra le testoline di alcune raganelle mimetizzate
nella flora palustre. Poco oltre raggiungiamo una chiesetta immersa nel verde.
Si tratta della chiesa di San Dalmazzo di Arveglio, un edificio di epoca romanica
molto ben conservato, formato da un unico vano con ingresso sul lato corto e
abside piano, una torre campanaria e un porticato. Alcuni fonti del XVII la
ponevano al centro dell'attività culturale della valle. Terminata la visita ritorniamo
al sentiero principale che continua a svilupparsi su un falsopiano tra ultimi filari di
vigna. Ben presto infatti questo paesaggio lascia il posto a grandi faggi e querce,
mentre il sottobosco si arricchisce di ginestre, corbezzoli e salsapariglia.
La vista si apre sin da ora sulle cime circostanti, si intravede il Montenero e la
Rocca Livernà poco più a est, mentre a mezza via ecco spuntare la guglia della
chiesa di Ns. Assunta di Arnasco, con il piccolo borgo a lato.
Percorriamo alcuni tornanti che fiancheggiano orti coltivati. La carrareccia si fa
leggermente più ripida e di tanto in tanto troviamo tratti asfaltati, chissà di quanti
anni fa.
In circa un'ora di cammino raggiungiamo piazza IV Novembre sede della
Cooperativa Olivicola di Arnasco che, in collaborazione con il vicino museo
dell'olivo e della civiltà contadina, propongono visite itineranti al loro interno per
rivivere in parte la tradizione rurale del luogo anche attraverso la ricostruzione di
un antico frantoio.
Comincia ora la nostra discesa per completare l'anello. Percorrendo un centinaio
di metri sulla provinciale prendiamo una deviazione alla nostra destra che,
attraversato un agglomerato di case, ci riporta sulla sterrata. Un percorso in
discesa che rispecchia in gran parte la vegetazione dell'andata se non per un tratto
largamente ombreggiato da pini marittimi. Torniamo al punto di partenza per
proseguire con la seconda tappa della giornata. Ripresa l'auto ci dirigiamo verso Albenga. I profumi della campagna e la fierezza
dei grappoli d'uva sui filari saranno il perfetto contorno dell'esperienza che
andremo a vivere.
Percorriamo circa 1,5 km e raggiungiamo la nostra meta, l'Azienda Agricola
Dell'Erba.
Ad attenderci c'è Giulia che, insieme alla sua famiglia, gestisce il vigneto e le fasce
coltivate ad oliveto.
Con loro anche un simpatico cane di nome Ugo!
Ci apprestiamo ad immergerci completamente nella viticoltura ligure, lungo filari
che uniscono l’uomo alla natura, dove si ha la possibilità di scoprire alcune
curiosità sul mondo che gira attorno a questa realtà e sul paesaggio che essi vanno
a valorizzare.
In questa località, che ne fa di padrona per la coltivazione della vite, possiamo
ammirare due varietà importantissime della Riviera di Ponente, il Pigato, un
vitigno autoctono, ed il Vermentino, già più conosciuto, ma differente dagli altri
proprio per il terreno in cui risiede.
Giulia ci accompagna lungo i filari, facendoci ammirare le peculiarità della
germogliazione dei grappoli, tipica di giugno.
La versatilità del giro, ci spiega, si adatta e varia a seconda delle stagionalità in cui
si può fare il tour. In ogni stagione, quindi, si potrà assistere alle varie fasi vitali
della vite nel suo ciclo annuale, dal germogliamento in primavera fino al dolce
riposo in autunno/inverno dopo la vendemmia settembrina.
Il rumore delle cicale intermezza i silenzi che Giulia ci lascia per cogliere appieno
l'essenza della vita di campagna.
La passione della sua famiglia per questo lavoro scorre nelle sue parole; mentre
afferra i grappoli d'uva che stanno crescendo per farcene cogliere le sfumature
che affiorano esponendoli alla luce del sole, le brillano gli occhi.
Ci dirigiamo così alla degustazione del prodotto finale, ossia i loro Vini DOC,,
accompagnati con altri prodotti della nicchia locale. Presso la Cantinella, che con il
suo color verdeacqua si armonizza perfettamente con l'ambiente circostante, ci
viene consegnato un fantastico cestino da Pic-nic, dove troviamo al suo interno
una gustosa merenda (adatta a grandi e piccini).
La degustazione attenta del vino da abbinare alla nostra merenda, viene assistita
con estrema cura. Il Pigato, vino bianco secco, fresco, risulta essere fine ed
equilibrato, con intensi aromi fruttati e floreali, aggraziato e morbido al palato. Le
sue caratteristiche organolettiche, in particolare la persistenza gusto-olfattiva, lo
rendono l’abbinamento ideale per la cucina regionale della Liguria, basata sulle
erbe aromatiche, basilico in particolare, soprattutto con il grande classico della
Liguria come la pasta al pesto.
Il Vermentino Ligure, invece, si mostra subito per il suo brillante colore giallo
paglierino movimentato da leggeri riflessi dorati. Sorprende l’olfatto con un
delicato mix di aromi che vanno dalla mela renetta ai fiori di ginestra, dai frutti
bianchi agli agrumi. Al palato risulta sapido e fresco. Di struttura discreta lascia un
finale leggermente amarognolo. Le sue caratteristiche organolettiche
rispecchiano fedelmente le particolarità dei terreni di coltivazione stratificati e
ricchi di minerali. Si abbina facilmente a piatti a base di pesce.
Scelto il vino, torniamo in vigna dove ci rilassiamo un po'.
Il papà di Giulia, il signor Rinaldo, ci mostra meglio il piccolo ruscelletto che scorre
sotto i Vigneti e ci porta alla scoperta di alcune grotte che vi sono lungo il corso del
fiume. Un'esperienza questa che vuole essere un soave incontro tra l’uomo e la
natura, dove potersi rilassare, ascoltando i suoni che essa offre, assaporando
alcuni prodotti del luogo e respirando tranquillità e pace alla fine di una piacevole
camminata.
Per potervi assicurare completamente tutti i servizi che questa piccola Azienda
offre, consigliamo la prenotazione.
La famiglia Dell'Erba e il cane Ugo sono pronti ad accogliervi a braccia aperte.
Our route today winds through the Ingauno hinterland, where the largest vineyards in the province of Savona are located.
vineyards in the province of Savona.
A ring without difficulty to discover places where vineyards and autochthonous
native vineyards and olive groves.
We start from the region of San Dalmazzo, in the municipality of Arnasco, where we leave the car at the side of the main road (see map).
the provincial road (see map).
We take the left and we start to follow the dirt road bordered by the first beautiful
beautiful expanse of vineyard, to our left Vermentino grapes and a little further on
rows of Pigato grapes.
After about 500 metres we come to a fork in the road, we go left for a small detour of a historical
historical and cultural diversions to the village of Arnasco, which we will reach later.
which we will reach later on. We pass a small lake formed by an inlet of a stream.
a stream and stop to admire the insects that live there;
Blue and red dragonflies flutter above the heads of a few frogs camouflaged in the marshland flora.
camouflaged in the marsh flora. A little further on, we come to a small church surrounded by greenery.
This is the church of San Dalmazzo di Arveglio, a well-preserved Romanesque
Romanesque period, formed by a single room with an entrance on the short side and a flat apse.
flat apse, a bell tower and a portico. Sources from the 17th century
the centre of cultural activity in the valley. At the end of the visit we return
the main path, which continues to develop on a slope between the last rows of vines.
rows of vines. Soon this landscape gives way to large beech and oak trees,
while the undergrowth is enriched with broom, strawberry trees and sarsaparilla.
The view now opens up to the surrounding peaks, with Montenero and Rocca Livernà just beyond.
Rocca Livernà just to the east, while halfway up is the spire of the church of Ns.
church of Our Lady of the Assumption in Arnasco, with the small village to the side.
We ride along a few hairpin bends that flank cultivated vegetable gardens. The cartroad becomes
slightly steeper and from time to time we find asphalted stretches, who knows how many years ago.
years ago.
In about an hour's walk we reach Piazza IV Novembre, the headquarters of the
Cooperativa Olivicola di Arnasco, which, in collaboration with the nearby museum
which, in collaboration with the nearby Museum of the Olive Tree and Peasant Civilisation, offers itinerant visits to the
the rural tradition of the place also through the reconstruction of an ancient oil mill.
reconstruction of an ancient oil mill.
We now begin our descent to complete the loop. Covering a hundred
of metres on the provincial road, we take a diversion on our right that, after crossing a cluster of houses, leads us to a small village,
which, after crossing a group of houses, takes us back onto the dirt track. A downhill route that
A downhill route that largely mirrors the vegetation of the outward journey, except for a stretch largely shaded by maritime pines.
largely shaded by maritime pines. We return to the starting point
second stage of the day. We get back into the car and head towards Albenga. The scents of the countryside and the pride
of grapes on the rows of vines will be the perfect accompaniment to the experience that
we are going to live.
We drive about 1.5 km and reach our destination, the Azienda Agricola Dell'Erba.
Dell'Erba.
Waiting for us is Giulia who, together with her family, manages the vineyard and olive groves.
olive groves.
With them is a friendly dog called Ugo!
We are about to immerse ourselves in Ligurian viticulture, along rows of vines that unite man and nature.
We are about to immerse ourselves completely in Ligurian viticulture, along rows of vines that unite man and nature, where we have the opportunity to discover some
about the world that revolves around this reality and the landscape that they enhance.
and the landscape they enhance.
In this locality, which is the master of vine cultivation, we can
important varieties of the Riviera di Ponente, Pigato, an autochthonous vine, and the
Pigato, an autochthonous vine, and Vermentino, already better known, but different from the others precisely because of the soil in which it grows.
but different from the others because of the soil in which it grows.
Giulia accompanies us along the rows of vines, showing us the peculiarities of the
sprouting of the bunches, typical of June.
The versatility of the tour, she explains, adapts and varies according to the season in which
season in which the tour can take place. In each season, therefore, it will be possible to witness the various vital phases
annual cycle of the vine, from the budding in spring to the gentle rest in autumn/winter after harvest.
in autumn/winter after the September harvest.
The sound of cicadas interrupts the silences that Giulia leaves us to capture the essence of country life.
the essence of country life.
Her family's passion for this work flows through her words; as she
as she grasps the growing bunches of grapes to let us capture the nuances that emerge when
as she grasps the growing bunches of grapes for us to pick out the nuances that emerge when they are exposed to the sunlight, her eyes sparkle.
So we head off to taste the final product, their DOC wines,,
accompanied by other products from the local niche. At the Cantinella, which, with its
green colour harmonises perfectly with the surrounding environment.
a fantastic picnic basket is delivered to us, containing a tasty snack (suitable for
a tasty snack (suitable for young and old).
The careful tasting of the wine to be paired with our snack, is assisted
with extreme care. Pigato, a dry, fresh white wine, is fine and balanced, with intense
balanced, with intense fruity and floral aromas, graceful and soft on the palate. The
its organoleptic characteristics, in particular its taste-olfactory persistence, make it the ideal
make it the ideal accompaniment for the regional cuisine of Liguria, based on
based on aromatic herbs, basil in particular, especially with the great Ligurian classic of pesto pasta.
Ligurian pasta with pesto.
Vermentino Ligure, on the other hand, shows immediately its brilliant straw-yellow colour, enlivened by light reflections.
colour, enlivened by light golden reflections. It surprises the sense of smell with a
mix of aromas ranging from rennet apple to broom flowers, from white fruits to citrus fruits.
fruits and citrus fruits. The palate is savoury and fresh. Of discreet structure, it leaves a
slightly bitter finish. Its organoleptic characteristics
faithfully reflect the peculiarities of the stratified and mineral-rich soil.
and rich in minerals. It pairs easily with fish dishes.
Having chosen the wine, we return to the vineyard where we relax a little.
Giulia's father, Mr. Rinaldo, shows us more about the small stream that runs under the
under the vineyards and takes us to discover some caves along the river.
river. This experience is intended to be a gentle encounter between man and nature.
nature, where you can relax, listen to the sounds it offers, taste some of the local
local products and breathing in tranquillity and peace at the end of a pleasant walk.
walk.
In order to fully assure you all the services that this small farm offers, we recommend
offer, we recommend booking.
The Dell'Erba family and Ugo the dog are ready to welcome you with open arms.